La misura infatti, non è
calcolabile né statica, ma è “la capacità di prevedere la
portata dell’azione, nostra e dell’avversario insieme, in
una situazione dinamica”. È importante, infatti, mantenere
una certa misura durante l’assalto, che non deve essere però
eccessivamente lunga, perché oltre ad evitare il colpo
bisogna mettersi in condizione di toccare. La distanza dalla
quale si può condurre l’azione è chiamata “misura di
azione”, quella in cui si studia l’avversario e le sue
possibili reazioni è chiamata invece “misura di controllo”.
La fase di confine tra le due è detta “punto critico”;
questa non è però uguale per tutti: cambierà infatti a
seconda delle caratteristiche (per esempio l’altezza e la
velocità) degli schermitori. (Tratto da articolo sulla
Misura di Toràn)
Per misura si intende la distanza che intercorre fra due
schermidori in guardia, l’uno di fronte all’altro. (Pignotti
- Pessina: Il Fioretto)
Si chiama misura lo spazio che intercorre tra il
bersaglio
valido dei due tiratori in un determinato momento del
combattimento. (Mangiarotti: La Spada)
Per misura s'intende la distanza, alla quale debbono
tenersi gli schermitori nello schermire. (Masaniello Parise:
Trattato teorico – pratico della scherma di spada e
sciabola)